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Mineralos è un prodotto fitoterapico contenente estratto idroalcolico di
  • Equisetum Arvense
  • Curcuma Longa
  • Rhododendron Ferrugineum

utile per migliorare le fuzionalità osteoarticolari e facilitare il drenaggio dei liquidi corporei.
Il sinergismo fitoterapico rende Mineralos un prodotto unico per il trattamento di stati di carenza di minerali, sia della struttura ossea, sia degli annessi cutanei, e per le sue proprietè diuretiche particolari definite acquaretiche, poiché non viene alterato il riassorbimento di Elettroliti.

Equisetum arvense
• Rimineralizzante osseo
• Astenia
• Tendinite
• Dolori articolari
• Diuretico

Curcuma longa
• Azione antinfiammatoria
• Artrite
• Colagoga
• Coleretico
• Antimutagena
• anticancerogena

Rhododendron ferrugineum
• Diuretiche
• Sudorifere
• Antireumatiche
• Calmanti

L’attività diuretica, o meglio acquaretica perché non altera il riassorbimento di elettroliti, lo rende utile nelle urolitiasi ed in condizioni di ritenzione idrica.
Infatti, per l'assenza di effetti tossici o collaterali e la sua azione non drastica, unita ad una notevole capacità di eliminare i cloruri, è particolarmente adatto a chi soffre di nefrite.
Viene usato come rimineralizzante nell'osteoporosi, in caso di fratture e nelle condizioni di fragilità degli annessi cutanei, nelle tendiniti, nei dolori articolari come anche in gravidanza: la silice e gli altri minerali stimolano il trofismo del tessuto connettivo della parete arteriosa, venosa e dei tendini e facilitano la ricostruzione della cartilagine nel corso di malattie articolari.

*Scheda tecnica effettuata da Dott.ssa Giuseppina Domicolo - farmacista ospedaliera
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Mineralos è un prodotto fitoterapico contenente estratto idroalcolico di Equisetum Arvense , Curcuma Longa , Rhododendron Ferrugineum , utile per migliorare le fuzionalità osteoarticolari e facilitare il drenaggio dei liquidi corporei.
Il sinergismo fitoterapico rende Mineralos un prodotto unico per il trattamento di stati di carenza di minerali, sia della struttura ossea, sia degli annessi cutanei, e per le sue proprietè diuretiche particolari
definite acquaretiche, poiché non viene alterato il riassorbimento di elettroliti.

Equisetum arvense
• Rimineralizzante osseo
• Astenia
• Tendinite
• Dolori articolari
• Diuretico

Curcuma longa
• Azione antinfiammatoria
• Artrite
• Colagoga
• Coleretico
• Antimutagena
• anticancerogena

Rhododendron ferrugineum
• Diuretiche
• Sudorifere
• Antireumatiche
• CalmantiMineralos

Equisetum arvense
• Rimineralizzante osseo
• Astenia
• Tendinite
• Dolori articolari
• Diuretico

L’attività diuretica, o meglio acquaretica perché non altera il riassorbimento di elettroliti, lo rende utile nelle urolitiasi ed in condizioni di ritenzione idrica. Infatti, per l'assenza di effetti tossici o collaterali e la sua azione non drastica, unita ad una notevole capacità di eliminare i cloruri, è particolarmente adatto a
chi soffre di nefrite. Viene usato come rimineralizzante nell'osteoporosi, in caso di fratture e nelle
condizioni di fragilità degli annessi cutanei, nelle tendiniti, nei dolori articolari come anche in gravidanza: la silice e gli altri minerali stimolano il trofismo del tessuto connettivo della parete arteriosa, venosa e dei tendini e facilitano la ricostruzione della cartilagine nel corso di malattie articolari.  

Equisetum Arvense
È una pianta molto ricca di minerali, quali Potassio e soprattutto Silice, che la rendono un ottimo rimineralizzante negli stati di stanchezza, osteoporosi, ma anche in caso di fratture. La Silice e gli altri minerali stimolano il tessuto connettivo e sono particolarmente indicati per facilitare la ricostruzione della
cartilagine nel corso di malattie articolari.
Avendo, inoltre, proprietà diuretiche viene impiegata nella stimolazione delle funzioni renali. L’assunzione di equiseto aumenta l’eliminazione di acqua da parte dei reni e contribuisce al buon funzionamento dell’apparato urinario. Mentre per le sue proprietàantinfiammatorie ed astringenti l’equiseto può essere inoltre utilizzato anche contro diversi tipi di infezioni a carico del sistema urinario e in caso di calcoli.
L’azione rimineralizzante è soprattutto a carico del tessuto osseo, ma anche annessi cutanei, unghie e capelli, e denti. La moderna fitoterapia utilizza l’equiseto, sottoforma di estratti standardizzati di Silicio, elettivamente nella cura dell’osteoporosi. L’equiseto svolge anche un’azione sull’elasticità dei tendini e delle pareti vascolari divenendo così un importante prodotto per gli sportivi che mettono i loro tendini a dura prova.

Equisetum Arvense
L’Equisetum arvense appartiene alla famiglia delle Equisetacee ed è diffuso in tutto l’emisfero borale. La sostanza terapeutica è costituita dalle parti aeree della pianta e svolge un’azione antireumatica e antidolorifica attraverso un duplice meccanismo: - aumenta la resistenza del tessuto connettivo grazie al suo contenuto in silice - aumenta la diuresi attraverso la sua ricchezza di potassio per la presenza di un saponoside (l’equisetanoside) e di derivati flavonici.

Principi attivi e contenuti minimi FU:
• silice
• sali minerali (sali di potassio ed in minore quantità di calcio, magnesio, fosforo, azoto e zolfo)
• flavonoidi (quercetina, isoquercetina)
• saponine (equisetonina)
• tannini
• acidi organici (acidi malico, ossalico e citrico)
• fitosteroli (b-sitosterolo, campesterolo, isofucosterolo).Mineralos

Equisetum Arvense
L’equiseto a scopo remineralizzante dovrà essere utilizzato sotto forma di estratto standardizzato in silicio.
È molto ricco in silicio, principalmente presente sottoforma di opalina. Esso rappresenta circa il 10% della massa della sostanza terapeutica secca.  Nalla pianta vi sono due tipi diversi di silice:
silice organo-colloidale o solubile, che forma i colloidi citoplasmatici e risulta legate alle proteine, ai lipidi e agli amidi. Solo questa silice può essere assorbita e metabolizzata e rappresenta circa il 10% di tutto il minerale contenuto nella pianta.
silice minerale o insolubile che si deposita nelle concrezioni epidermiche e all’interno delle membrane cellulari. È molto resistente agli agenti chimici e, nell’uomo, non svolge alcun ruolo fisiologico perché non viene assorbita.Mineralos

Equisetum Arvense
Meccanismo dell’azione remineralizzante
La sua azione remineralizzante, confermata per secoli dalla tradizione popolare, non era conosciuta nei suoi meccanismi d’azione finché Vaquelin suggerì l’ipotesi che tramite probabili riarrangiamenti di sito degli elettroni, il silicio potesse facilitare la formazione di carbonato di calcio. Kervran (1975) scrive a questo proposito: ”solo il silicio organico è un silicio che può ricalcificare” e porta a suffragio di questa affermazione una sua sperimentazione. Alcuni ratti furono sottoposti ad un regime rachitogeno e in seguito a frattura dei femori è stato osservato che il callo di cicatrizzazione appariva molto più rapidamente negli animali a cui furono somministrate quantità di Equiseto dosate con precisione,
al fine di ottenere un’osservazione clinica attendibile. Con il solo calcio non si osservava nessun miglioramento subitaneo, anzi, al termine della sperimentazione, dopo 17 giorni, la comparsa del callo osseo appariva appena agli inizi. Il silicio quindi facilita la ricalcificazione, accelerandone i tempi.






Equisetum Arvense
Le proprietà diuretiche, oltre ad essere attribuite al contenuto di sali minerali, in particolare ai silicati, sono ascritte anche agli acidi organici e ai flavonoidi contenuti nella stessa pianta. Le suddette proprietà attribuite all'equiseto sono state confermate da diversi studi clinici. Fra le varie ricerche condotte, un interessante studio è stato svolto per determinare l'efficacia clinica e la sicurezza d'uso dell'equiseto in confronto al diuretico di sintesi idroclorotiazide. Da tale studio è emerso che l'attività diuretica dell'equiseto è paragonabile a quella dell'idroclorotiazide e che questo rimedio è sicuro e ben tollerato, dal momento che gli effetti collaterali manifestatisi nei volontari che si sono sottoposti allo studio sono stati blandi e poco frequenti. In aggiunta all'attività diuretica, la pianta ha anche dimostrato di poter ridurre i livelli ematici di acido urico aumentandone l'escrezione. La diuresi provocata dalla sostanza terapeutica è puramente idrica, senza alterazione del tenore in elettroliti. La pianta viene consigliata (Monografia Commissione E, 1986) negli edemi post-traumatici e statici e nella diuresi forzata in caso di affezioni batteriche ed infiammatorie delle vie urinarie escretrici e contro la renella. Può essere impiegata come coadiuvante nella terapia dimagrante.
Il silicio è presente in tutto il nostro organismo, ma in particolar modo nel tessuto aortico e nei tendini; così ad esempio, la sua diminuzione legata ai processi di invecchiamento delle fibre elastiche nel tessuto aortico rende ragione dell’uso dell’Equiseto come preventivo nella cura dell’arteriosclerosi, in quanto favorirebbe un rallentamento dell’invecchiamento delle fibre elastiche.

La curcuma è un tubero di origine asiatica, coltivata soprattutto in India e nell’isola di Giava. Si dice che questa sostanza e i suoi derivati proteggano l’organismo dall'infiammazione neutralizzando le molecole che causano danni al DNA.

Curcuma longa
• Azione antinfiammatoria
• Artrite
• Colagoga
• Coleretico
• Antimutagena
• anticancerogenaMineralos

 
La curcuma, Curcuma longa L., appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae ed è una pianta apprezzata soprattutto in cucina come aromatizzante e stimolante la digestione. Nonostante la medicina popolare e la tradizione erboristica occidentale conoscano e utilizzino il rizoma di questa piantacome coleretico e colagogo, in altà le sue proprietà farmacologiche sono:
antinfiammatoria,
antiossidante,
immunostimolante.

La curcumina è il costituente chimico maggiormente rappresentativo del gruppo dei curcuminoidi, presenti nel rizoma insieme ai sesquiterpeni e all’olio essenziale. Interessante e degno di nota è l’effetto antinfiammatorio per inibizione delle ciclossigenasi e delle lipossigenasi esercitato dalla curcumina, dimostrato sperimentalmente e clinicamente in pazienti con artrite, contro fenilbutazone e placebo.  

La curcumina come antinfiammatorio utile nella cura dell’artrosi
L’artrosi è una patologia cronica e progressiva che colpisce le articolazioni, coinvolgendo soprattutto la colonna lombare (33%), cervicale (30%), le ginocchia (27%) e le anche (25%). La popolazione più colpita è quella anziana e si stima che circa un terzo degli ultrasessantacinquenni ne sia affetto. L’insorgenza della malattia è correlata al persistere di un processo infiammatorio alle articolazioni da cui derivano anche tutti i
sintomi, rappresentati soprattutto da dolore e riduzione/perdita della funzionalità motoria e dell’autonomia.
Il trattamento farmacologico tradizionale dell’artrosi è basato sui farmaci antinfiammatori e analgesici. A causa del loro uso prolungato e considerando la popolazione aziana a cui sono rivolti, che generalmente è una popolazione soggetta a multiterapia e considerandone gli effeti sull’apparato renale, queste sostanze possono avere gravi reazioni collaterali, limitandone o controindicandone l’uso. Generalmente tra i FANS, come alternativa, viene utilizzanto il paracetamolo per il suo profilo meno tossico (minori effetti nefrotossici), ma con efficacia analgesica più limitata.

Un indirizzo terapeutico alternativo può essere l’uso di sostanze che prevengono e limitano il processo infiammatorio che causa la malattia e i suoi sintomi. Tali proprietà sono spesso presenti in prodotti di origine naturale, come integratori nutrizionali. Tra le varie sostanze la curcuma e i suoi derivati, in particolare la curcumina, sembrerebbero efficaci nel controllare sia il dolore sia la ridotta funzionalità.
La curcumina, infatti, possiede potenzialmente elevate proprietà antinfiammatorie e una spiccata azione antiossidante. Una recente meta-analisi ha riportato una diminuzione del dolore in persone che assumono curcuma, permettendo a volte di ridurre la quantità di antinfiammatori assunti. L’ indirizzo terapeutico, quindi, si potrebbe spostare dal trattamento continuo dell’infiammazione in atto, che causa la malattia e i suoi sintomi, alla prevenzione del processo infiammatorio. Cioè, dal trattamento dell’effetto a quello della causa.
Altri studi di farmacologia sperimentale e clinica confermano l’attività antimutagena e anticagerogena della curcuma, probabilmente per l’effetto antiossidante oltre che per  l’interferenza sul metabolismo dell’acido arachidonico.
Proprietà terapeutiche
I benefici che la salute sembrerebbe ricevere dall'assunzione di curcumina sono molteplici:
• previene e riduce le infiammazioni
• allevia i dolori articolari
• è utile al lavoro del cervello e del sistema nervoso
• è un antidolorifico naturale
• aiuta la digestione
• limita l’azione dei radicali liberi
• rinforza il sistema immunitario
• aiuta a prevenire il diabete di tipo 2
• aiuta aprevenire le infezioni batteriche
• facilita il processo di cicatrizzazione delle ferite

Il rododendro è una pianta appartenente al genere Rhododendron, famiglia delle Ericaceae e le foglie del Rhododendron ferrugineum vengono utilizzate per ottenere prodotti a uso medicinale. Rhododendron ferrugineum: rappresenta la specie più comune dei rododendri, meglio nota anche come rosa delle Alpi. Stiamo parlando di un piccolo albero (arbusto) sempreverde, che non supera generalmente i 50
cm. Le sostanze chimiche maggiormente presenti sono tannini ed arbutina, che le attribuiscono proprietà diuretiche, sudorifere, antireumatiche e calmanti. [tratto da Dizionario ragionato di erboristeria e di fitoterapia, di A. Bruni, M. Nicoletti]

Proprieta:
• Diuretiche
• Sudorifere
• Antireumatiche
• Calmanti

Modalità d’uso Mineralos
Si consiglia l’assunzione di 20 gocce 3 volte al giorno lontano dai pasti, diluite in poca acqua, pari alla dose giornaliera di 1,25 ml di integratore.


Avvertenze
Tenere fuori dalla portata dei bambini di età inferiore ai 3 anni. Non superare mai la dose massima giornaliera consigliata (1,25 ml). Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano.

Modalità di Conservazione
Conservare in un luogo fresco ed asciutto
*Scheda tecnica effettuata da Dott.ssa Giuseppina Domicolo - farmacista ospedaliera
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