Il fitocomplesso Active Legs Drop è un integratore utile a migliorare la funzionalità del microcircolo, grazie alla sinergica azione dei suoi principi attivi, dimostrando così una valida attività sia a livello della circolazione periferica che centrale.
Perché il microcircolo è così importante? Perché la microcircolazione è la parte funzionale piu’ importante della circolazione del sangue che si caratterizza per la ramificazione di piccoli vasi sanguigni,si occupa del trasporto del sangue, degli ormoni, dell’ossigeno, delle sostanze nutritive ecc, supportando quindi il sistema immunitario.
Tuttavia, con il passare del tempo la microcircolazione soffre notevolmente. Sebbene si tratti di un processo completamente naturale, in alcuni soggetti può essere accelerato da determinati fattori: cattive abitudini, influenze ambientali non positive e persino uno sregolato stile di vita. Molti altri sono i fattori che possono avere un’influenza negativa sulla microcircolazione come lo stress, l’inquinamento, i rumori, la depressione, l’aggressività, l’insonnia e così via.
Per contrastare la cattiva circolazione sanguigna, l’alimentazione ricopre un ruolo piuttosto importante. Infatti, grazie a un maggiore consumo di vitamina C, abbiamo la possibilità di riattivare la circolazione e riacquistare anche più forze. Per una buona circolazione, è di fondamentale importanza integrare la dieta con frutti rossi e blu, noti per le proprietà antiossidanti, utili quindi nel contrastare aiuto nella cura problematiche del sistema cardiocircolatorio per la presenza di Vitamina A, B, C, glucosidi antocianici ed altri composti.
Active Legs Drop ci offre la presenza di questi composti in una facile somministrazione giornaliera.
Modalità d’uso
Si consiglia l’assunzione di 20 gocce 3 volte al giorno lontano dai pasti, diluite in poca acqua, pari alla dose giornaliera di 1,25 ml di integratore.
Avvertenze
Se si assumono farmaci anticoagulanti o antiaggreganti, consultare il medico prima di assumere il prodotto, poiché i componenti potrebbero interferire con il loro metabolismo e/o inibendone la loro attività.
Si sconsiglia l’uso del prodotto in gravidanza e durante l’allattamento.
Tenere fuori dalla portata dei bambini di età inferiore ai 3 anni.
Non superare mai la dose massima giornaliera consigliata (1,25 ml).
Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano.
Modalità di Conservazione
Conservare in un luogo fresco ed asciutto
Ginkgo Biloba
-Disturbi circolatori cerebrali (deterioramento mentale, perdita di memoria, vertigini)
-Disturbi circolatori periferici (Claudicazione intermittente, tremori, arteriopatie obliteranti arti inferiori, retinopatie)
-Antiradicali liberi (invecchiamento cellulare)
-Antinfiammatorie
-Cardioprotettive
-Antiossidanti
Eschscholtzia Californiana
-Ansiolitico
-Antidepressivo
-Mal di testa
-Nervosismo
-Insonnia
Castanea Vesca
-Drenante linfatico
-Insufficienza venosa arti inferiori
-Energetico
-Astringente
-Antiossidante
-Antispasmodiche
-Bechico
-Sedativo della tosse
Vaccinium Myrtillus
-Miglioramento del microcircolo (fragilità capillare)
-Migioramento visione notturna
-Diarrea
-Dolori addominali (colon irritabile)
-Diabete non insulino-dipendente
-Antiaggregante piastrinico
-Antinfiammatorio
-Vasodilatatore
Citrus Limon
-Rinfrescante
-Antiossidante
-Antinfiammatorio
Rosa Canina
-Antiossidante
-Capillaroprotettrice
-Antifatica
-Raffreddore
-Convalescenza
-Disuassefazione al tabacco
Il Ginkgo Biloba L., appartenete alla famiglia delle Ginkgoaceae, è originario della Cina e del Giappone ed è un albero leggendario, vecchio più di 250 milioni di anni, che ha resistito ai peggiori inquinamenti del XX secolo ed in particolare ai residui della bomba atomica di Hiroshima.
Il principio attivo è costituito dalle foglie ricca di glucosidi flavonoidici e derivati terpenici, sostanze dalle molteplici attività terapeutiche.
Ginkgo Biloba: Proprietà terapeutiche
Il Ginkgo Biloba può essere utilizzato per diversi disturbi tra cui i disturbi di memoria e le condizioni che, soprattutto durante la terza età, sono associate alla riduzione del flusso di sangue al cervello (come mal di testa, vertigini, acufeni, difficoltà di concentrazione e disturbi dell'umore).
Trova inoltre impiego in altri problemi associati a disturbi della circolazione, come dolori alle gambe mentre si cammina (claudicatio) e sindrome di Raynaud.
È utilizzato in caso di problemi cognitivi associati alla malattia di Lyme o alla depressione, disfunzioni sessuali, glaucoma, retinopatia diabetica, degenerazione maculare senile, o che portano ai problemi di memoria tipici dell'Alzheimer.
Le evidenze scientifiche accumulate fino ad oggi suggeriscono che l'estratto di Ginkgo potrebbe essere davvero efficace in caso di ansia, per migliorare le performance mentali, in caso di demenza, contro i problemi alla vista associati al diabete, contro il glaucoma, in caso di dolori alle gambe mentre si cammina causati da problemi alla circolazione.
Ginkgo Biloba: Attività biologica e Meccanismo d’azione
Il meccanismo d’azione, o meglio i meccanismi d’azione sono diversi e complessi. Potremmo riassumerli in:
riduzione degli spasmi arteriolari
miglioramento degli scambi di ossigeno e glucosio con i tessuti
effetto antiossidante tissutale
inibizione della sintesi del nitrossido
inibizione del PAF
Le proprietà del ginkgo hanno suscitato molto interesse ed è per questo motivo che numerose ricerche sono state condotte sui principi attivi in esso contenuti.
Tra le numerose attività biologiche spiccano quelle antinfiammatorie e antiossidanti.
In dettaglio, l'azione antiflogistica attribuita a questa pianta è ascrivibile ai ginkgolidi in essa contenuti. Alcuni studi hanno dimostrato che il ginkgolide B in particolare è in grado di inibire l'attività del PAF (Fattore di Attivazione Piastrinico) attraverso l'antagonizzazione del suo recettore. Il fattore di attivazione delle piastrine, infatti, svolge un ruolo importante nei processi infiammatori e nelle variazioni della permeabilità vascolare.
L'attività antiossidante del ginkgo, invece, è imputabile ai flavonoidi e ai derivati terpenici (ginkgolidi e lattoni sesquiterpenici) in esso contenuti. Infatti, queste molecole, oltre a prevenire la perossidazione lipidica, esplicano anche un'azione di "spazzini" dei radicali liberi (free radical scavenger).
Inoltre, da alcuni studi è emerso che il ginkgo sarebbe in grado di esercitare un'azione antiossidante anche direttamente a livello del fegato, dove, agendo sul sintema microsomiale epatico P450 (citocromo p450), sembra essere in grado di ridurre la produzione di radicali liberi.
Ginkgo Biloba: Costituenti chimici
Ginkgolidi (A, B, C)
-Glucosidi flavonoidici (kampferolo, quercetina, isoramnetina, acido cumarico, catechine, proantocianidine)
-Flavoni (apigenina, luteolina)
-Flavanoli
-Polisaccaridi
-Alcoli
-Chetoni
-Aldeidi
-Fenoli
Eschscholtzia Californiana
-Ansiolitico
-Antidepressivo
-Mal di testa
-Nervosismo
-Insonnia
L’Eschscholtzia Californiana Cham., appartenente alla famiglia delle Papaveraceae, deve il suo nome a J.F. Eschscholtz, botanico russo che la scoprì in California all’inizio del XIX secolo e la introdusse in Europa come pianta decorativa sotto il nome di papavero della California.
L’Eschschtzia, infatti, appartiene alla stessa famiglia del Papavero, il che spiega le sue proprietà sedative ed ipnotiche.
Come il Papavero, essa deve la sua attività a numerosi alcaloidi, ma a differenza degli alcaloidi di quest’ultimo, quelli dell’Eschschltzia sono privi di tossicità e il loro utilizzo non provoca nè disturbi psichici, nè assuefazione.
La sua ricchezza di Zinco gli permette di avere un’azione benefica sulla pelle.
Eschscholtzia: Proprietà terapeutiche e attività biologica
Come accennato, all’interno dell’escolzia sono contenuti degli alcaloidi che agiscono direttamente sul SNC e sono in grado di indurre il sonno, di esercitare attività sedative, ansiolitiche e spasmolitiche.
L’utilizzo tradizionale inquadra quindi l’escolzia come rimedio per alleviare i sintomi legati allo stress mentale, ansia e insonnia, perché le si riconoscono proprietà rilassanti e tranquillanti.
Tali proprietà sono ascrivibili agli alcaloidi contenuti nell'escolzia, in particolar modo, alla californidina.
La medicina tradizionale sfrutta questa pianta anche per il trattamento di disturbi di diversa origine e natura, quali anuresi notturna nei bambini, disturbi della vescica, disturbi epatici, nevrastenia, depressione agitata, melanconia, disturbi vegetativi, sbalzi d’umore, disfunzioni vasomotorie e disturbi endocrini, stati ansiosi, insonnia associata a dolori osteoarticolari.
Le parti earee dell’escolzia (stelo e fiore) contengono alcaloidi, fitosteroli, carotenoidi e flavonoidi che conferiscono alla pianta proprietà sedative e ipnoinducenti.
Gli alcaloidi agiscono da un lato sull’attività cardiaca, abbassandone la pressione, dall’altro sul sistema nervoso centrale, riducendo l'attività delle cellule della corteccia cerebrale, in quanto inducono il rilassamento muscolare e stimolano il sonno.
L’azione della pianta diminuisce il periodo dell'addormentamento e produce il mantenimento di una buona qualità del sonno lungo tutta la notte evitando risvegli improvvisi.
L'azione è dovuta alla presenza di alcaloidi (benzilisochinolinici e benzofenantridinici) e in generale al fitocomplesso, ovvero l'insieme dei principi attivi, tra i quali spicca la protopina.
Pe questo motivo, l’impiego dell’escolzia è indicato in caso ansia, stress, disturbi del sonno (insonnia, risvegli notturni), disturbi psicosomatici, irritabilità, flessione dell'umore, dolori di natura psichica, nervosismo.
La pianta ha anche un'azione antispasmodica e analgesica, dovuta alla presenza della chelidonia, che agisce come spasmolitico soprattutto al livello del sistema gastroenterico; è utile nei crampi notturni (i flavonoidi migliorano anche la circolazione del microcircolo), sindromi dolorose, mal di testa, spasmi colici e biliari, tosse (come calmante) e distonia neurovegetativa.
Eschscholtzia: meccanismo d’azione
Gli alcaloidi che si ipotizzano essere i responsabili del potenziale effetto calmante sono protopina e allocriptopina, molecole in grado di stimolare i recettori dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA), noti per essere i più importanti recettori inibitori nel nostro sistema nervoso centrale (quindi i farmaci che aumentano la quantità di GABA sono comunemente usati come sedativi e ansiolitici, come le benzodiazepine, ma anche lo stesso alcol).
Un altro alcaloide interessante isolato nell’escolzia è la N-metillaurotetanina (NMT), che si ritiene possa agire sui recettori della serotonina e per questo è stata proposta come antidepressivo (non esistono ad oggi studi clinici sull’uomo).
La reticulina, un altro alcaloide che agisce sui recettori GABA, può teoricamente essere convertita in morfina e codeina, giustificano così l’ipotesi di efficacia antidolorifica.
Eschscholtzia: Costituenti chimici
-Alcaloidi benzilisochinolinici e benzofentridininici: il principale alcaloide contenuto nella pianta è la californidina, ma sono presenti anche berberina, protopina, criptopina, chelidonina, sanguinarina, escholtzina, glaugina
-Flavonoidi: tra i quali un derivato della quercetina e dell'isoramnetina
-Fitosteroli
-Carotenoidi
-Zinco
-Pigmenti xantinici
-Glicosidi cianogenetici (presenti nella pianta fresca appena raccolta)
Effetti collaterali e controindicazioni
A scopo cautelativo è normalmente controindicata in gravidanza e allattamento.
È generalmente controindicata in bambini e adolescenti per il principio di cautela.
L’escolzia è generalmente ben tollerata e non si segnalano rischi di effetti collaterali gravi alle dosi normalmente utilizzate.
Castanea Vesca
-Drenante linfatico
-Insufficinza venosa arti inferiori
-Energetico
-Astringente
-Antiossidante
-Antispasmodiche
-Bechico
-Sedativo della tosse
La Castanea vesca Gaertn., appartiene alla famiglia dell Cupulifece/Fagaceae.
In fitoterapia si utilizzano diverse parti di questa pianta: le foglie, le gemme, la corteccia e i frutti e ciascuna di esse contiene principi attivi diversi.
Castanea vesca: Costituenti chimici
Nelle foglie i componenti principali sono costituiti da:
-Tannino, che per idrolisi produce glucosio, acido ellagico e tracce di acido gallico, inositolo, verisimilmente in combinazione con calcio e magnesio
-Flavonoidi derivati dalla quercetina
-Triterpeni (acido ursolico)
-Sali minerali come magnesio e fosforo
-Fosfatasi
-Vitamina C
-Vitamina B1 e B2
-Vitamina E
-Acido deidro-digallico, C14H10O10 in germogli e in foglie giovani
I frutti, la cui bontà è molto nota sono ricchi di:
-Sali minerali: potassio, magnesio, calcio, sodio, fosforo, ferro, rame, zinco
-Vitamine: A, B1, B2, PP e C
-Aminoacidi: lisina, cisteina, metionina
Il riccio contiene:
-Carboidrati
-Amminoacidi essenziali
-Fibre
-Tocofenoli
-Tocotrienoli
-Polifenoli
Castanea vesca: Proprietà terapeutiche
Il Castagno rappresenta una fonte di benessere per la nostra salute.
Il frutto: noto con il nome di castagna, è nutriente e digeribile, fonte di sostanze biologicamente attive fondamentali per una sana alimentazione.
Possiede un eccellente contenuto di amminoacidi di qualità tra cui lisina, cisteina e metionina, una bassa percentuale di grassi, sali minerali e di acido fitico, infine possiedono vitamine idrosolubili (B1 e B2), Vitamina C e totale assenza di glutine.
Le foglie con i suoi principi attivi, quali tannini, flavonoidi derivati della quercetina, triterpeni (acido ursolico), glucidi, lipidi, protidi nei frutti, vitamina C, B1 e B2 e sali minerali, sono utilizzate come espettorante, coadiuvanti nei trattamenti della tosse convulsiva.
Le gemme: trovano indicazione nel drenaggio linfatico, negli edemi di origine linfatica, nel’insufficenza venosa, nella pesantezza degli arti inferiori, nella cellulite per ristagno linfatico.
Il riccio: ricchi in carboidrati, amminoacidi essenziali, fibre, tocofenoli, tocotrienoli e polifenoli rappresenta una novità assoluta nel campo della fitocosmesi nel trattamento dermatologico come antiossidante.
La corteccia: decotti di corteccia sono utilizzati per lenire e disinfettare pelli irritate e arrossate.
Le gemme di Castanea Vesca possiedono uno spiccato trofismo per i vasi linfatici, riducendo i fenomeni di congestione ed ingorgo linfatico degli arti inferiori. Sono, pertanto, un valido drenante linfatico nelle vasculopatie e negli edemi degli arti inferiori.
L’indicazione elettiva per le gemme del Castagno è la stasi linfatica degli arti inferiori (ottima l’associazione con Sorbus Domestica).
Poichè la stasi linfatica gioca un ruolo di primaria importanza nella sintomatologia dell’insufficienza venosa degli arti inferiori, le gemme di Castagno esplicano un’importante azione di drenaggio linfatico nella gamba varicosa, attenuando notevolmente la sintomatologia responsabile degli edemi e della dolorosa sensazione di gambe pesanti.
Ottimo anche per la congestione pelvica da stasi linfatica.
Vaccinium Myrtillus
-Miglioramento del microcircolo (fragilità capillare)
-Migioramento visione notturna
-Diarrea
-Dolori addominali (colon irritabile)
-Diabete non insulino-dipendente
-Antiaggregante piastrinico
-Antinfiammatorio
-Vasodilatatore
Il Vaccinium Myrtillus, o semplicemente mirtillo, è una pianta appartenente alla famiglia delle Ericaceae.
Grazie alle sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e, vasodilatatorie, aiuta nella cura dei disturbi del sistema cardiocircolatorio.
Le parti della pianta utilizzate sonoi frutti, ovvero le bacche, che sono presenti nella Farmacopea Ufficiale, e le foglie.
Estratti di frutti di Mirtillo sono presenti in numerose specialità medicinali.
Vaccinium myrtillus: Costituenti chimici
Il mirtilli sono particolarmente ricchi di:
-Antocianosidi: glicosidi dalle spiccate virtù antiossidanti
-Flavonoidi
-Carotenoidi
-Tannini catechinici: sostanze dotate di attività vasocostrittrice e blandamente antinfiammatoria
-Fitosteroli
-Procianidine
-Vitamina C o acido ascorbico: vitamina idrosolubile antiossidante, necessaria alla formazione del collagene e al supporto immunitario
-Pectine: fibre alimentari solubili che fungono anche da prebiotico
Particolare attenzione va posta agli antocianosidi perché riducono l'aggregazione piastrinica indotta da ADP, collagene, PAF e acido arachidonico; proteggono l'endotelio dei vasi arteriosi e dei capillari dai danni del diabete, del fumo, dell'ipertensione; migliorano la visione notturna; proteggono la mucosa gastrica da stimoli infiammatori o irritativi; presentano un'attività antiossidante.
Vaccinium myrtillus: Proprietà terapeutiche
Le bacche del mirtillo nero contengono molti acidi organici (malico, citrico ecc.), zuccheri, tannini, pectina, le vitamine A, C e, in quantità minore, la vitamina B e i glucosidi antocianici (mirtillina) i quali oltre a dare al frutto il suo caratteristico colore, riducono la permeabilità dei capillari e rafforzano la struttura del tessuto connettivo, che sostiene i vasi sanguigni, migliorandone l’elasticità e il tono.
Questi principi contenuti nel fitocomplesso le conferiscono la proprietà capillaroprotettrice, rendendola particolarmente adatta al trattamento dei disturbi circolatori, specie di origine venosa e in tutti i casi di fragilità capillare, soprattutto a carico della retina.
Le antocianine sono capaci di inibire l'attività di alcuni enzimi che distruggono il collagene e i tessuti elastici dei capillari e dei vasi del sistema circolatorio periferico, provocando fragilità e la loro eccessiva permeabilità.
Queste sostanze inoltre favoriscono e aumentano la velocità di rigenerazione della porpora retinica (la rodopsina) degli occhi, che è il pigmento della retina, essenziale per la visione in condizioni di scarsa luminosità, acuendo la vista specialmente la sera, quando c’è poca luce.
I grandi pregi nutritivi del mirtillo derivano anche dalla ricca presenza di vitamina A e C (quelle in maggior quantità), ma anche di vitamine B1, B2, PP e di sali minerali essenziali per il nostro organismo (calcio, fosforo, ferro, sodio e potassio), che conferiscono alle bacche un’azione antiossidante.
Questi principi, nutritivi coadiuvati dagli antocianosidi, inibiscono validamente la formazione dei radicali liberi, responsabili dell'ossidazione delle particelle di colesterolo LDL che è la causa fondamentale della formazione delle placche aterosclerotiche nelle pareti dei vasi sanguigni.
Rosa canina: Costituenti chimici
Fra i principali costituenti chimici della rosa canina, ricordiamo:
-Acido L-ascorbico (vitamina C);
-Pectine
-Tannini
-Zuccheri
-Acidi della frutta (acido malico, acido citrico)
-Olio essenziale
-Carotenoidi
-Antociani
-Flavonoidi;
-Tocoferolo (vitamina E)
Rosa canina: Componenti e Proprietà terapeutiche
L’estratto si ottiene dai cinorrodonti (falsi frutti) della Rosa Canina, per estrazione a freddo, onde evitare l’alterazione dei principi attivi termolabili contenuti, e successiva concentrazione.
Esso risulta essere la “sorgente naturale” più concentrata in Vitamina C (presente in quantità 50-100 volte superiore rispetto agli agrumi) ed è quindi in grado di contribuire al rafforzamento delle difese naturali dell’organismo. I bioflavonoidi (rutina ed esperidina) presenti anch’essi nell’estratto, esercitano un’azione sinergica all’acido ascorbico, conferendogli anche proprietà antiemorragiche, vasoattive e favorendone l’assorbimento da parte dell’organismo.
Altri componenti sono: tannini, utilizzati per l’attività astringente, contro la diarrea, pectine, acidi organici, polifenoli; rilevante è anche la presenza di altre vitamine (A, P, K, PP), che contribuiscono a rendere la Rosa Canina un ottimo vitaminizzante adatto nei casi di affaticamento generale, in convalescenza, nelle malattie virali e dell’apparato respiratorio specie se accompagnate da flogosi acute delle mucose e/o componenti allergico-asmatiche.
Inoltre, sembra che la rosa canina sia in grado di esercitare anche un'azione vasoprotettrice, che si manifesta soprattutto a livello del microcircolo. A questo si aggiunge la capacità di esercitare effetti diuretici e lassativi, probabilmente imputabili al contenuto di pectine e acidi della frutta.
Ci sono diversi studi condotti su questa pianta che indagano sulle diverse proprietà.
A questo proposito, un interessante studio condotto su animalidiabetici ha messo in luce le potenziali capacità ipoglicemizzanti dell’estratto di rosa canina.
Un altro studio condotto in vitro ha, inoltre, dimostrato che i flavonoidi presenti all'interno della rosa canina possono essere in grado di inibire la crescita di alcune tipologie di cellule tumorali, rendendo questa pianta e i costituenti chimici in essa contenuti oggetto di ricerche nel tentativo di trovare dei potenziali futuri alleati nella lotta contro il cancro.
Citrus Limon
-Rinfrescante
-Antiossidante
-Antinfiammatorio
Il Citrus limon è unapianta appartenente alla famiglia delle Rutaceae..
Il limone è comune come aromatizzante per l'industria dei liquori; ma per tale scopo viene utilizzato anche nell'industria farmaceutica dove, generalmente, è impiegato per mascherare il sapore sgradevole che i farmaci possono avere.
Tuttavia, è anche dotato d'interessanti proprietà fitoterapiche, come quelle corroboranti e stomachiche. Infatti, il limone è in grado di stimolare la secrezione salivare e delle altre ghiandole dell'apparato digerente; tanto che, sotto forma di gel, l'olio essenziale di limone viene utilizzato per aumentare la secrezione salivare. La polpa del limone è, invece, utilizzata come ricca fonte di vitamina C.
Citrus limon: Proprietà terapeutiche
Il limone, in particolare il suo succo, oltre che in ambito culinario, viene impiegato come detergente cutaneo, in quanto dotato di spiccate proprietà antibatteriche (utilizzo comunque non ufficialmente approvato).
I citroflavonoidi contenuti nel limone, invece, sono dotati d'interessanti proprietà terapeutiche.
Più in particolare, possiedono un'attività antinfiammatoria e, inoltre - influenzando la permeabilità vascolare, sono in grado di esercitare anche un'azione di tipo protettivo nei confronti dei capillari sanguigni.
Inoltre, numerosi studi sono stati condotti sulle potenziali proprietà antitumorali del limone contenuto nell'olio essenziale di limone.
Questi studi hanno messo in luce come questa molecola sia in grado di inibire in vitro la crescita di determinati tipi di cellule tumorali. I risultati ottenuti sono stati incoraggianti, ma sono necessari nuovi e più approfonditi studi clinici per poter dimostrare la reale efficacia del limonene nel contrastare la crescita tumorale.
Nella medicina popolare, il succo di limone veniva impiegato per il trattamento della febbre e dei reumatismi acuti, oltre che come rimedio contro l'ingestione di agenti intossicanti e soprattutto contro le intossicazioni da oppio.
Inoltre, il limone veniva impiegato nella medicina popolare anche per trattare le scottature e, addirittura, in sostituzione al chinino nella terapia della malaria.
L’estratto ottenuto dalla scorza biologica del limone è utile per il trattamento dell’insufficienza venosa, delle epatopatie, della chinetosi e dei disordini intestinali di varia natura (es. nausea, infezioni, ecc.).
Inoltre il succo di limone è indicato per stimolare l’appetito e per migliorare la digestione.
I flavonoidi contenuti nel limone esercitano azione protettiva nei confronti delle patologie cardiovascolari poiché incrementano la vasodilatazione coronarica, riducono l’aggregazione piastrinica ed il contenuto di lipoproteine a bassa densità (LDL) nel sangue.
Il fitocomplesso è indicato per limitare la progressione delle masse tumorali in quanto riduce l’attivazione delle cellule neoplastiche e previene il danno ossidativo (inibizione formazione di ossido nitrico). Sembra che questa proprietà anticancerogena sia svolta prevalentemente dalle cumarine e dai flavonoidi.
*Scheda tecnica effettuata da Dott.ssa Giuseppina Domicolo - farmacista ospedaliera