Calmadol drop è un integratore utilea migliorare la funzionalità osteoarticolare e del microcircolo grazie alla sinergica azione dei suoi componenti, uniti ad un’azione antiossidante, antinfiammatoria e drenante. Questo integratore naturale agisce rinforzando le pareti dei vasi sanguigni e migliorando la circolazione. Il microcircolo rappresenta un tema di profondo interesse da un punto di vista sportivo ed estetico. Dalla sua funzionalità, infatti, non dipende solo il benessere del nostro organismo ma anche la performance e la composizione corporea. Spesso difatti alla base di gonfiori ed infiammazioni degli arti inferiori ci sono proprio problematiche inerenti al microcircolo. Il microcircolo è tutto quel complesso di vasi ematici di dimensioni ridotte: capillari, venule, arteriole e metarteriole. Questi vasi agiscono, con funzioni specifiche, coadiuvando il sistema circolatorio maggiore. Forniscono ossigeno, ormoni e sostanze nutritive ai tessuti. Hanno inoltre un’importante ruolo nella rimozione di sostanze di scarto che verranno poi eliminate dall’organismo. Il microcircolo include anche i capillari linfatici che, inseriti negli spazi interstiziali delle cellule, hanno il compito di drenare il liquido extra-cellulare.
Modalità d’uso Si consiglia l’assunzione di 20 gocce 3 volte al giorno lontano dai pasti, diluite in poca acqua, pari alla dose giornaliera di 1,25 ml di integratore.
Avvertenze Tenere fuori dalla portata dei bambini di età inferiore ai 3 anni. Non superare mai la dose massima giornaliera consigliata (1,25 ml). Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano.
Modalità di Conservazione Conservare in un luogo fresco ed asciutto
La Vitis vinifera L. è un'importante pianta appartenente alla famiglia delle Vitaceae, utilizzata in fitoterapia sotto forma di estratti standardizzati ottenuti dalla foglia principalmente, ma anche dalla buccia del frutto e dai semi (vinaccioli), ricchi di principi attivi ad attività biologica e farmacologica. La vite rossa, un prodotto antiossidante naturale, abbinato a uno stile di vita sano e consapevole sono oggi considerati un approccio efficace contro vari disturbi e fastidi indotti da stress e radicali liberi che possono alterare lo stato di salute generale. L’insufficienza venosa è uno dei disturbi più diffusi nei paesi occidentali e un importante aiuto può essere fornito dalla fitoterapia: la Vitis vinifera contiene vari composti fenolici, come resveratrolo, flavonoidi, stilbeni e procianidine. Queste sostanze sono antiossidanti e svolgono un’azione protettiva sull’endotelio vascolare. Il colore rosso delle foglie autunnali indica la ricchezza di questa pianta di tannini antociani (enocianine) dello stesso tipo della vitamina P. Gli antociani agiscono contro le sostanze ossidanti che favoriscono l’infiammazione e l’edema, migliorano la circolazione venosa e la funzionalità del microcircolo. Quando associata ad altri fitoterapici, come il Ribes nigrum si ha un effetto sinergico che potenzia tali proprietà.
Vitis vinifera: Costituenti chimici Flavonoidi (quercetina) Flavanoli (OPC, od oligomeri procianidolici, o leucoantocianidine) Antociani Resveratrolo Colina-inositolo Aminoacidi dicarbossilici Tannini Sali minerali Glucidi Acidi organici (malico, ossalico, succinico); Tartrati; Vitamina C
Vitis vinifera: Proprietà terapeutiche Della Vitis vinifera in medicina si utilizzano estratti standardizzati ottenuti dalla buccia del frutto e semi (vinaccioli) come principale fonte di importanti principi attivi ad attività biologica e farmacologica: in particolare procianidine (OPC, o oligomeri procianidolici, o leucoantocianidine) e resveratrolo, dimostratisi dotati di attività antiossidante, scavengers ('spazzini') dei radicali liberi, antiproteasi, endotelioprotettori. Si sono dimostrati dotati della capacità di aumentare le HDL lipoproteine (protettive), di ridurre sperimentalmente i danni al miocardio da ischemia/riperfusione, e di produrre effetti ACE-inibitori, come molti farmaci utilizzati tradizionalmente nella cura dell'ipertensione. Alcuni studi clinici hanno confermato l'efficacia nella cura di disturbi da insufficienza venosa. Le attuali indicazioni sono rappresentate da: prevenzione e cura di patologie cardiovascolari (prevenzione dei danni miocardici conseguenti a lesioni ischemiche, ipertensione arteriosa, vasculopatie diabetiche, vasculiti, disturbi da insufficienza venosa periferica ecc.), prevenzione di malattie infiammatorie croniche, degenerative o neoplastiche. Questi estratti sono utilizzati anche in fitocosmesi come protettivi cutanei dai danni da UV, antiossidanti, anticellulite, capillaroprotettori. Le foglie di Vitis vinifera Gli estratti di foglie di Vitis sono utilizzati da secoli per il trattamento e la prevenzione dei sintomi di insufficienza venosa, gambe e piedi gonfi, stanchi e pesanti e vene varicose. Gli studi hanno suggerito che l'effetto protettivo sul sistema venoso potrebbe essere attribuibile al contenuto di flavonoidi e proantocianidine. I costituenti attivi di diverse parti della pianta di vite rossa sono stati studiati in ambito sperimentale e i loro effetti farmacologici dimostrati includono protezione della pelle, effetto antiossidante, antibatterico, antitumorale, antinfiammatorio e attività antidiabetiche, nonché effetti epatoprotettivi, cardioprotettivi e neuroprotettivi. Proprio il pigmento che conferisce il colore rosso caratteristico è alla base dei principi attivi che ne determinano l'efficacia: i flavonoidi e i polifenoli. La ricerca si è sempre più interessata a queste molecole dalle molteplici proprietà, molto rilevanti sia dal punto di vista circolatorio, sia da quello del rallentamento del processo di invecchiamento. Particolarmente ricche di polifenoli, le foglie di vite rossa hanno proprietà antinfiammatorie e protettive per i capillari sanguigni, e sono quindi utilizzate nelle affezioni venose: varici, emorroidi, eritrosi, geloni e turbe della menopausa.
In Italia, le Linee Guide Ministeriali sull’impiego degli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali, per gli effetti fisiologici della Vitis fanno riferimento al modello definito dal Consiglio d'Europa. Nello specifico, sono stati approvati dal Ministro della Salute gli effetti fisiologici degli estratti derivati dalle parti della pianta di Vitis che comprendono gemme, foglie, frutti e semi. Le Linee Guida Ministeriali di riferimento per gli effetti fisiologici riguardanti gli estratti ottenuti dalle foglie e quelli ricavati dai semi di vite rossa, comprendono: funzionalità del microcircolo (pesantezza delle gambe); antiossidante; regolare funzionalità dell'apparato cardiovascolare. Gli effetti sulla salute riguardanti gli estratti oleosi di vite rossa riconosciuti dalle linee guida includono invece: integrità e funzionalità delle membrane cellulari; trofismo e funzionalità della pelle; contrasto dei disturbi del ciclo mestruale; funzionalità articolare. Queste sono le proprietà benefiche, garantite dalle linee guida, degli estratti di Vitis vinifera, utili alla nostra salute e riconosciute a livello preventivo e terapeutico.
Vitis vinifera: Principi attivi e Proprietà farmacologiche L'azione antiossidante viene esercitata dalle proantocianidine presenti nella pianta, attraverso differenti meccanismi, quali: l'allontanamento dei radicali liberi attraverso un meccanismo di chelazione e di free-radical scavenging, l'inibizione della produzione di radicali liberi e l'inibizione della perossidazione lipidica. Proprio grazie alla spiccata attività antiossidante conferitale dalle proantocianidine in essa contenute, la Vitis vinifera riesce ad esercitare anche un'azione antiaterosclerotica e cardioprotettiva. Infatti, l'ossidazione delle LDL costituisce uno dei primi step nello sviluppo dell'aterosclerosi e di altre patologie cardiocircolatorie. Inoltre, le proantocianidine sono in grado di diminuire i livelli di cellule schiumose in corrispondenza delle lesioni aterosclerotiche già formate. Tuttavia, sembra che l'azione antiossidante non sia l'unico meccanismo con il quale la vite esercita le sue attività cardioprotettive ed antiaterosclerotiche. Infatti, alcuni studi relativamente recenti (2005) hanno dimostrato che i polifenoli contenuti negli estratti di semi di Vitis vinifera, non solo inibiscono l'ossidazione delle LDL, ma sono anche in grado di interferire con l'assorbimento epatico di colesterolo e di alterare il processo di sintesi dei trigliceridi. Gli effetti benefici della Vitis nei confronti del sistema circolatorio non finiscono qui. Alcuni studi clinici hanno, infatti, dimostrato come l'estratto dei semi di Vitis sia particolarmente efficace nel contrastare l'insufficienza venosa periferica e i sintomi ad essa associati, come gonfiore e sensazione di gambe pesanti. Non a caso, la vite rientra all'interno di diversi integratori con indicazioni per il trattamento di disturbi correlati all'insufficienza venosa o ad altre affezioni circolatorie di lieve entità. Un altro studio ha, invece, messo in luce come le proantocianidine contenute nella vite siano in grado di proteggere il fegato dai danni indotti dall'acetaminofene. Un'altra ricerca ancora, condotta in vitro, ha poi dimostrato che l'estratto di semi di vite è anche capace di ridurre gli effetti tossici esercitati dai chemioterapici antitumorali. Infine, uno studio clinico è stato in grado di dimostrare che l'estratto di semi di vite può migliorare la capacità visiva e ridurre l'affaticamento oculare che si manifesta in caso di stress visivi.
Vitis vinifera: Avvertenze e Controindicazioni
L’assunzione di Vitis vinifera potrebbe ridurre l’efficacia di farmaci modificati dal citocromo P450 1A2 e della fenacetina, mentre potrebbe aumentare l’effetto del warfarin, incrementando così il rischio di lividi ed emorragie. Nella maggior parte dei casi il suo utilizzo sembra essere sicuro, ma potrebbe essere controindicato in caso di disturbi emorragici, interventi chirurgici programmati, gravidanza e allattamento. Inoltre, la Vitis vinifera se assunta in quantità elevate potrebbe scatenare diarrea e altri problemi gastrointestinali, tosse, secchezza delle fauci, mal di gola, mal di testa e problemi muscolari. Infine, la vite rossa potrebbe scatenare reazioni allergiche.
Il Ribes nigrum L. è un arbusto appartenete alla famiglia delle Saxifragaceae, molto conosciuta per il suo utilizzo in gastronomia, nell’industria dolciaria e dei liquori, ma anche come pianta medicinale per la presenza di diversi costituenti chimici. La sostanza terapeutica è costituita dalle foglie della pianta raccolte dopo la stagione della fioritura ed essiccate, dai frutti (bacche) maturi freschi e dai semi, ma si utilizzano anche le foglie fresche raccolte in estate.
Ribes nigrum: Costituenti chimici Nelle foglie i componenti principali sono costituiti da: Polifenoli Triterpeni Flavonoidi (rutina, isoquercetina, ecc.) Proantocianidine Acido ascorbico Olio essenziale in tracce
I principali componenti dei frutti sono: Acido ascorbico Procianidine Antociani Acidi fenolcarbossilici Flavonoidi Acidi della frutta (malico, citrico e isocitrico) Monosaccaridi Pectine
I costituenti chimici dei semi, sono: Acidi grassi polinsaturi Monosaccaridi
Ribes nigrum: Proprietà terapeutiche Al Ribes nigrum vengono attribuite diverse proprietà, fra cui ricordiamo quelle diuretiche, depurative, antiallergiche, astringenti, antiossidanti, antinfiammatorie e antiaggreganti piastriniche. Più in particolare, le foglie hanno dimostrato di possedere attività diuretica. Inoltre, in alcuni studi, le foglie della pianta si sono rivelate capaci di esercitare attività ipotensive ed antiessudative. Gli studi hanno anche dimostrato di possedere la capacità d'inibire il rilascio di prostaglandine e quindi un effetto antinfiammatorio. Gli estratti ottenuti dai frutti hanno dimostrato di possedere attività spasmolitiche e ipotensive, da imputarsi al contenuto di antociani. Inoltre, questi stessi estratti sono dotati di proprietà antisettiche e antiossidanti; quest'ultime attività pare siano esercitate attraverso l'inibizione della perossidazione lipidica e attraverso l'inibizione dell'enzima xantina-ossidasi. Altri studi hanno messo in evidenza come gli estratti di Ribes nigrum siano in grado di indurre l'apoptosi in varie tipologie di cellule tumorali, ipotizzando un futuro utilizzo di tali estratti come potenziali agenti antitumorali. Il Ribes nigrum rientra nella composizione di diversi integratori alimentari ad azione drenante, vasoprotettrice. Le proprietà che possono vantare un maggior novero di dati disponibili sono invece sostanzialmente due: L’olio di semi di Ribes nigrum è ricco di vitamina E, che è un potente antiossidante, e acidi grassi insaturi, tra cui acido alfa-linolenico e acido gamma-linolenico, utili al controllo di problemi di ipercolesterolemia Il Ribes nigrum potrebbe contribuire a ridurre la pressione endoculare, responsabile dell’insorgenza di glaucoma. Il Ribes nigrum viene spesso proposto come antistaminico naturale per la terapia dei sintomi delle allergie. In Italia il ribes nigrum è molto usato soprattutto a scopo antiallergico ed immunostimolante in forma di integratori e fitoterapici, ma come tutti i frutti di bosco troppo spesso viene sottovalutato l’effetto positivo che dimostra il consumo del frutto in quanto tale, in virtù dell’interessante contenuto in vitamina C e antociani, pigmenti vegetali responsabili della colorazione scura del frutto appartenenti alla famiglia dei flavonoidi.
La monografia pubblicata dall’EMA (seppure limitata alle foglie) cita, inoltre, l’utilizzo come: sollievo da dolori articolari minori diuretico naturale cura di disturbi urinari minori (probabilmente in virtù dell’effetto antimicrobiche) e più in generale degli effetti antiossidanti antimicrobici ed antivirali antipertensivi
Ribes nigrum: Avvertenze , Controindicazioni e Interazioni farmacologiche Il Ribes nigrum è considerato un alimento sicuro, con un ottimo profilo di tollerabilità e privo di tossicità. Ma l’assunzione di preparazioni officinali a base di Ribes nigrum è controindicata in caso di: allergia o ipersensibilità nota, condizioni in cui sia raccomandata una ridotta assunzione di liquidi (alcune patologie cardiache o renali), soggetti con problemi di pressione bassa, a causa di un possibile (ma mai pienamente dimostrato) effetto di abbassamento della pressione arteriosa, gravidanza e allattamento (più per il principio di precauzione che per effetti indesiderati noti). Non sono note interazioni farmacologiche certe, ma a causa di un possibile, seppur modesto, effetto anticoagulante, si raccomanda di evitarne l’associazione con farmaci caratterizzati dalla stessa indicazione e prima degli interventi chirurgici. Si raccomanda prudenza in caso di: imminente anestesia generale (esiste una segnalazione di possibile sviluppo di convulsioni), fenotiazine (famiglia di molecole usate a scopo antipsicotico/antistaminico), antipertensivi diuretici: cautela nell’uso concomitante per prolungati periodi di tempo
La Castanea vesca Gaertn., appartiene alla famiglia dell Cupulifece/Fagaceae. In fitoterapia si utilizzano diverse parti di questa pianta: le foglie, le gemme, la corteccia e i frutti e ciascuna di esse contiene principi attivi diversi.
Castanea vesca: Costituenti chimici Nelle foglie i componenti principali sono costituiti da: Tannino, che per idrolisi produce glucosio, acido ellagico e tracce di acido gallico, inositolo, verisimilmente in combinazione con calcio e magnesio Flavonoidi derivati dalla quercetina Triterpeni (acido ursolico) Sali minerali come magnesio e fosforo Fosfatasi Vitamina C Vitamina B1 e B2 Vitamina E Acido deidro-digallico, C14H10O10 in germogli e in foglie giovani .I frutti, la cui bontà è molto nota sono ricchi di: Sali minerali: potassio, magnesio, calcio, sodio, fosforo, ferro, rame, zinco Vitamine: A, B1, B2, PP e C Aminoacidi: lisina, cisteina, metionina
Il riccio contiene: Carboidrati Amminoacidi essenziali Fibre Tocofenoli Tocotrienoli Polifenoli
Castanea vesca: Proprietà terapeutiche Il Castagno rappresenta una fonte di benessere per la nostra salute. Il frutto: noto con il nome di castagna, è nutriente e digeribile, fonte di sostanze biologicamente attive fondamentali per una sana alimentazione. Possiede un eccellente contenuto di amminoacidi di qualità tra cui lisina, cisteina e metionina, una bassa percentuale di grassi, sali minerali e di acido fitico, infine possiedono vitamine idrosolubili (B1 e B2), Vitamina C e totale assenza di glutine. Le foglie con i suoi principi attivi, quali tannini, flavonoidi derivati della quercetina, triterpeni (acido ursolico), glucidi, lipidi, protidi nei frutti, vitamina C, B1 e B2 e sali minerali, sono utilizzate come espettorante, coadiuvanti nei trattamenti della tosse convulsiva. Le gemme: trovano indicazione nel drenaggio linfatico, negli edemi di origine linfatica, nel’insufficenza venosa, nella pesantezza degli arti inferiori, nella cellulite per ristagno linfatico, in modo particolare queste proprietà sono aumentate quando si somministra in associazione alle gemme di Sorbus Domestica Il riccio: ricchi in carboidrati, amminoacidi essenziali, fibre, tocofenoli, tocotrienoli e polifenoli rappresenta una novità assoluta nel campo della fitocosmesi nel trattamento dermatologico come antiossidante. La corteccia: decotti di corteccia sono utilizzati per lenire e disinfettare pelli irritate e arrossate. Le foglie del Castagno sono energetiche, astringenti, antispasmodiche, bechiche e tussifughe. Ottimo sedativo respiratorio, agiscono sul centro della tosse. Ottima associazione con le foglie di Eucalipto e i fiori di Timo serpillo. La corteccia, fortemente tonica, è utile nelle diarree ostinate. Le gemme di Castanea Vesca possiedono uno spiccato trofismo per i vasi linfatici, riducendo i fenomeni di congestione ed ingorgo linfatico degli arti inferiori. Sono, pertanto, un valido drenante linfatico nelle vasculopatie e negli edemi degli arti inferiori. L’indicazione elettiva per le gemme del Castagno è la stasi linfatica degli arti inferiori ed è ottima l’associazione con Sorbus Domestica. Poichè la stasi linfatica gioca un ruolo di primaria importanza nella sintomatologia dell’insufficienza venosa degli arti inferiori, le gemme di Castagno esplicano un’importante azione di drenaggio linfatico nella gamba varicosa, attenuando notevolmente la sintomatologia responsabile degli edemi e della dolorosa sensazione di gambe pesanti. Ottimo anche per la congestione pelvica da stasi linfatica.
La curcuma è un tubero di origine asiatica, coltivata soprattutto in India e nell’isola di Giava. Si dice che questa sostanza e i suoi derivati proteggano l’organismo dall'infiammazione neutralizzando le molecole che causano danni al DNA. La curcuma, Curcuma longa L., appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae ed è una pianta apprezzata soprattutto in cucina come aromatizzante e stimolante la digestione. Nonostante la medicina popolare e la tradizione erboristica occidentale conoscano e utilizzino il rizoma di questa piantacome coleretico e colagogo, in altà le sue proprietà farmacologiche sono: antinfiammatoria, antiossidante, immunostimolante. La curcumina è il costituente chimico maggiormente rappresentativo del gruppo dei curcuminoidi, presenti nel rizoma insieme ai sesquiterpeni e all’olio essenziale. Interessante e degno di nota è l’effetto antinfiammatorio per inibizione delle ciclossigenasi e delle lipossigenasi esercitato dalla curcumina, dimostrato sperimentalmente e clinicamente in pazienti con artrite, contro fenilbutazone e placebo.
La curcumina come antinfiammatorio utile nella cura dell’artrosi L’artrosi è una patologia cronica e progressiva che colpisce le articolazioni, coinvolgendo soprattutto la colonna lombare (33%), cervicale (30%), le ginocchia (27%) e le anche (25%). La popolazione più colpita è quella anziana e si stima che circa un terzo degli ultrasessantacinquenni ne sia affetto. L’insorgenza della malattia è correlata al persistere di un processo infiammatorio alle articolazioni da cui derivano anche tutti i sintomi, rappresentati soprattutto da dolore e riduzione/perdita della funzionalità motoria e dell’autonomia. Il trattamento farmacologico tradizionale dell’artrosi è basato sui farmaci antinfiammatori e analgesici. A causa del loro uso prolungato e considerando la popolazione aziana a cui sono rivolti, che generalmente è una popolazione soggetta a multiterapia e considerandone gli effeti sull’apparato renale, queste sostanze possono avere gravi reazioni collaterali, limitandone o controindicandone l’uso. Generalmente tra i FANS, come alternativa, viene utilizzanto il paracetamolo per il suo profilo meno tossico (minori effetti nefrotossici), ma con efficacia analgesica più limitata. Un indirizzo terapeutico alternativo può essere l’uso di sostanze che prevengono e limitano il processo infiammatorio che causa la malattia e i suoi sintomi. Tali proprietà sono spesso presenti in prodotti di origine naturale, come integratori nutrizionali. Tra le varie sostanze la curcuma e i suoi derivati, in particolare la curcumina, sembrerebbero efficaci nel controllare sia il dolore sia la ridotta funzionalità. La curcumina, infatti, possiede potenzialmente elevate proprietà antinfiammatorie e una spiccata azione antiossidante. Una recente meta-analisi ha riportato una diminuzione del dolore in persone che assumono curcuma, permettendo a volte di ridurre la quantità di antinfiammatori assunti. L’ indirizzo terapeutico, quindi, si potrebbe spostare dal trattamento continuo dell’infiammazione in atto, che causa la malattia e i suoi sintomi, alla prevenzione del processo infiammatorio. Cioè, dal trattamento dell’effetto a quello della causa. Altri studi di farmacologia sperimentale e clinica confermano l’attività antimutagena e anticagerogena della curcuma, probabilmente per l’effetto antiossidante oltre che per l’interferenza sul metabolismo dell’acido arachidonico.
Proprietà terapeutiche I benefici che la salute sembrerebbe ricevere dall'assunzione di curcumina sono molteplici: previene e riduce le infiammazioni allevia i dolori articolari è utile al lavoro del cervello e del sistema nervoso è un antidolorifico naturale aiuta la digestione limita l’azione dei radicali liberi rinforza il sistema immunitario aiuta a prevenire il diabete di tipo 2 aiuta aprevenire le infezioni batteriche facilita il processo di cicatrizzazione delle ferite
Il sorbus domestica è un albero appartenente alla famiglia delle Rosaceae, il cui frutto, le sorbole , e il gemmoderivato trovano un largo utilizzo in campo fitoterapico grazie alle loro virtù antiossidanti, tonificanti, astringenti, diuretiche e antinfiammatorie. Dal punto di vista nutrizionale sono una buona fonte di vitamina C, molecola dalle proprietà antiossidanti che contribuisce a proteggere le cellule dall’azione negativa dei radicali liberi. La vitamina C è ritenuta anche un’alleata del corretto funzionamento delle difese immunitarie. Partecipa inoltre alla produzione di collagene, proteina che forma un’impalcatura di sostegno all’interno dei tessuti connettivi. Una buona produzione di collagene è, ad esempio, importante per favorire la buona salute della cute. Introdurle nella propria alimentazione contribuisce anche ad assumere composti fenolici dalle proprietà antiossidanti.
Sorbus domestica: Costituenti chimici Le sorbole sono una fonte di: vitamina C potassio calcio zinco magnesio acido malico Le sorbole (soprattutto la loro buccia) sono una fonte di composti fenolici.
Sorbus domestica: Proprietà terapeutiche Il Sorbus domestica è noto per le sue spiccate proprietà antiossidanti e la sua assunzione garantisce benefici per vene e varici. Infatti, trova applicazione: insufficienza venosa arti inferiori: in questo caso di solito il gemmoderivato di sorbo viene associato al gemmoderivato di castagno Castanea vesca, per la sua azione sul drenaggio linfatico; nel trattamento dell’ulcera varicosa, generalmente in associazione col gemmoderivato di castagno, Castanea vesca; nel trattamento delle emorroidi: per il trattamento delle emorroidi di solito il gemmoderivato di sorbo viene associato al gemmoderivato di ippocastano, Aesculus hippocastanum. Quindi, Il gemmoderivato di Sorbo è considerato un rimedio specifico per le vene proprio perché: tonifica la parete venosa, ne combatte l’infiammazione, riduce i fenomeni congestizi, agisce nelle sindromi da insufficienza venosa caratterizzate da pesantezza degli arti e sensazione di intorpidimento, di formicolio, di piccole punture a livello delle dita di una mano, agisce negli stati pre-trombotici: mostra, infatti, una certa tendenza a correggere l’iper-coagulazione.
Ledum Palustre Il ledum palustre è definito anche rosmarino selvatico ed è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Ericacee. Si ricava dal Rhododendron Tomentosum. Si tratta di un arbusto sempreverde tipico del Canada, della Scandinavia e dell’Irlanda e può arrivare ad un’altezza di 50 cm. Le sue foglie aromatiche e contengono mircene e terpeni dalle proprietà antisettiche, i fiori sono connotati da un profumo dolce-speziato con effetto repellente per le zanzare. Il Ledum palustre viene usato in fitoterapia poiché svolge un’attività antinfiammatoria, e pertanto viene consigliato in caso di artriti e problematiche articolari, reumatismi, gotta, stasi venosa.
Inoltre, trova applicazione anche in caso di: Infiammazioni agli arti Rigidità di schiena Dolori al ginocchio Alluce valgo Rosacea
*Scheda tecnica effettuata da Dott.ssa Giuseppina Domicolo - farmacista ospedaliera
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